Osvaldo de Castro

Le mie memorie passate alle stampe – sito aggiornato il 5 aprile 2022

Menu principale

Salta al contenuto
  • LA FAMIGLIA
    • LA FAMIGLIA DI OSVALDO
    • I MIEI AVI
    • I PARENTI CONOSCIUTI
  • LA REALTÀ CHE OSSERVIAMO
    • EVOLUZIONE DEI LUOGHI DOVE SONO CRESCIUTO
    • NUOVE ESPERIENZE DI VITA
  • ESPERIENZE PROFESSIONALI
    • IL FUNZIONAMENTO DEI COMUNI
      • L’ORGANIZZAZIONE COMUNALE
      • SISTEMI DEI CONTROLLI
      • STRUMENTI FINANZIARI
    • FIGURE ED ISTITUZIONI PECULIARI NEI COMUNI
      • IL DIFENSORE CIVICO
      • GLI USI CIVICI
      • LE COMUNITÀ MONTANE
      • IL SEGRETARIO COMUNALE
      • IL COLLEGIO DEI REVISORI
      • GLI AGENTI CONTABILI
      • I CONSIGLIERI COMUNALI
    • ESPERIENZE VARIE
  • ORIZZONTI IN FVG
    • IL SISTEMA DEI TRASPORTI INTERNAZIONALI NELL’ITALIA NORD-ORIENTALE
    • COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI DOPO L’ALLARGAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA
  • Menu

EVOLUZIONE DEI LUOGHI DOVE SONO CRESCIUTO

Da piccolo i ragazzi più grandi del rione dove abitavo mi accompagnavano per fare i bagni con un battello sull’isola di Marina Nova, partendo dal porticciolo dove inizia il canale Valentinis che successivamente si immette nel bacino di Panzano: allora non credevo che il canale ed il bacino fossero un’opera dell’uomo. Sulla sponda settentrionale del bacino in corrispondenza della confluenza del citato canale erano state realizzate a partire dal 1904 le strutture del cantiere navale dai fratelli Cosulic, provenienti da Lussino.

Durante la prima guerra mondiale il territorio di Monfalcone è stato in prima linea per quasi due anni, con grossi danni al centro abitato ed agli insediamenti produttivi. Gli impianti del cantiere che potevano essere rimossi sono stati spostati in parte a Pola ed in parte sulla riva ungherese del Danubio.

Nel dopo guerra vi fu una campagna per la ricostruzione dell’abitato ma la situazione economica non era buona perché la finanza italiana era uscita dal conflitto stremata anche se la guerra era stata vinta. Fu dato comunque un nuovo impulso agli insediamenti ed il cantiere navale fu reimpostato con criteri moderni; accanto ad esso fu realizzato un villaggio per ospitare i dipendenti del cantiere e le loro famiglie: io sono nato e vissuto nella parte nord del villaggio, vicino all’albergo impiegati. L’attività del cantiere si arricchì con la costruzione delle officine aereonautiche che si specializzarono nella produzione di idrovolanti.

I primi anni della seconda guerra mondiale non portarono particolari eventi: Monfalcone era sottoposta all’economia di guerra,come il resto del Paese. Gli eventi cambiarono dopo l’Armistizio del settembre 1943 (quando io ero bambino), chiesto dal governo italiano ai governi dell’Europa Occidentale ed agli USA. Dopo l’armistizio il governo italiano da Roma si è trasferito a Bari, territorio già controllato dagli alleati. I tedeschi erano già presenti in forze nella nostra penisola in quanto precedentemente nostri alleati contro le potenze dell’Ovest, che stavano invadendo il Sud Italia; sicuramente essi erano stati messi al corrente dai loro servizi segreti che gli italiani stavano trattando la resa con gli alleati ed in vista di tale evenienza avevano incrementato la loro presenza militare nella nostra penisola. I tedeschi quindi dopo l’armistizio hanno militarmente occupato tutto il Centro e il Nord Italia. In questi territori, con il supporto dei tedeschi, è stata costituita la Repubblica Sociale Italiana. Molti italiani di questi territori, dissentendo dal nuovo governo si ritirarono fra i monti dando vita alla resistenza armata dei partigiani; altri invece rimasero negli abitati contribuendo alla resistenza con altre forme di opposizione.

Nel monfalconese coloro che scelsero la resistenza armata costituirono una brigata di italiani (inizialmente attestata nel carso goriziano) che era di fatto inquadrata nel contesto delle forze partigiane jugoslave, i cui Comandi, oltre che liberarsi dai Tedeschi e dagli Italiani che avevano invaso nel 1941 la Jugoslavia, intendevano annettere alla futura Jugoslavia anche tutta la Venezia Giulia, che aveva diversi territori abitati da persone di nazionalità slovena. Ciò comportò che, nelle zone del monfalconese ove si erano rifugiati i partigiani che venivano aiutati dalle popolazioni ivi residenti, vi furono delle rappresaglie fatte dai tedeschi e dagli italiani repubblichini che portarono a sequestri di persone, distruzioni delle loro abitazioni e talvolta anche a soppressione di civili. Inoltre vi era una lotta dei repubblichini anche contro coloro che negli abitati facevano la resistenza non armata. Ormai avevamo la guerra vicino a casa! Con l’avanzare del fronte lungo la penisola italiana, cominciarono i bombardamenti sul cantiere di Monfalcone e su altri obiettivi strategici, bombardamenti che fecero delle distruzioni anche nei centri abitati circostanti.

Ho dei ricordi di episodi che si riferiscono a bombardamenti ed alcuni che riguardano il 1° maggio 1945, quando i tedeschi in ritirata occuparono la casa di mia nonna in Palmanova perché bloccati dai partigiani che li volevano disarmare. La mia famiglia era sfollata a Palmanova per i pericoli dei bombardamenti.

A guerra finita si ebbe l’occupazione militare della Venezia Giulia prima jugoslava per 40 giorni e poi alleata fino al settembre del 1947; ci si trovò prima a dare assistenza ai sinistrati dai bombardamenti e poi anche ai profughi italiani esodati dai territori occupati dagli jugoslavi: così casa mia, precedentemente occupata da un ufficio del cantiere, fu in parte requisita per ospitare altre due famiglie.

Ripristinato il Governo Italiano su quel poco che restava all’Italia della Venezia Giulia, rimaneva l’incerto del futuro su quello che il Tratto di Pace del 1947 aveva individuato come Territorio Libero di Trieste (TLT), che in attesa della sua formale istituzione era stato diviso in Zona A, con Trieste e suo circondario governata da una Amministrazione Governativa Alleata, ed in Zona B, con Capodistria e suo circondario governata da una Amministrazione Governativa Jugoslava. Monfalcone era la porta italiana del TLT ed in una circostanza, per prevenire eventuali colpi di mano sul TLT da parte del Governo Jugoslavo, vi fu un notevole assembramento di militari in particolare nel monfalconese, specie sul Carso (dove io giovinetto sono andato in bicicletta a verificare come si erano attestati i militari!). Constatata l’impossibilità di dar vita al TLT, il 26 ottobre del 1954 Trieste è stata riconsegnata all’Italia e Capodistria assegnata alla Jugoslavia.

. Quando ho cominciato a guardare Monfalcone con occhi critici, le caratteristiche dell’abitato esistente nel 1904 fra guerre, sviluppo industriale e demografico erano quasi del tutto scomparse. A stravolgere ulteriormente 1’aspetto originario di Monfalcone sono stati negli anni sessanta, con l’aiuto di incentivi statali, gli insediamenti di diverse nuove attività artigianali ed industriali, che hanno dato un non indifferente impulso all’economia locale e all’immigrazione, sia dal nostro Paese che dal’estero.

Contemporaneamente si è registrato un incremento demografico che ha implicato la realizzazione di nuovi insediamenti civili sul territorio che in alcune zone hanno comportato un accostamento dei centri abitati dei comuni di Monfalcone, Ronchi dei legionari e Staranzano. Per questa circostanza è stato necessario affrontare una revisione congiunta dei piani urbanistici dei tre comuni.

Nel contesto storico si verificava la trasformazione della Comunità Economica Europea, istituita nel 1956, nell’Unione Europea: questo evento ha comportato un nuovo impulso ai rapporti commerciale da e con l’estero. Nello stesso periodo si è sviluppato nei paesi dell’Europa Orientale una innovazione di orientamenti politici che ha apportato un incremento dei contatti di questi Paesi con quelli dell’Unione Europea ed nuova politica che è sfociata nella dissoluzione dei regini social-comunisti che vigevano nell’Europa Orientale.

Nel Goriziano in particolare un territorio, abitato da popoli diversi ma che per secoli avevano vissuto assieme sotto diverse bandiere, era stato diviso nel 1947 in due parti da un nuovo confine di stato: per quasi 50 anni i rispettivi territori si erano sviluppati ignorandosi a vicenda ed ora si ritrovano di nuovo uniti sotto un nuovo simbolo, seppure appartenenti a due diversi stati. Nel volgere di 10 anni quello che era l’attraversamento di una frontiera, con controlli bibbiosi, è diventato un normale passaggio di confine senza la necessità di controlli e di documenti di espatrio.

Inserisco ora alcune mie memorie che si rifanno alla situazione economico-sociale del monfalconese, come era agli inizi degli anni settanta del secolo scorso.

Infine aggiungo una memoria in cui evidenzio la necessità di fare ora un sistema urbanistico coordinato fra i due territori di Gorizia e Nova Gorica.

Un sistema urbanistico coordinato nell’Area Goriziana.

Pubblicato il 23 Ottobre 2016 da giulio

L’idea di una federazione europea è stata forgiata nel 1922 dall’austriaco Coudenhove-Kalerigi dopo le tragedie della prima guerra mondiale, ma il suo appello cadde nel vuoto in quanto i nazionalismi Continua a leggere

Pubblicato nella EVOLUZIONE DEI LUOGHI DOVE SONO CRESCIUTO, LA REALTÀ CHE OSSERVIAMO | Lascia un commento

Monfalcone «decolla»

Pubblicato il 23 Ottobre 2016 da giulio

E’ da qualche anno che sempre più spesso si sente parlare della «grande Monfalcone». Infatti, nel corso di questo ultimo lustro, a Monfalcone si è registrata una non indifferente ripresa Continua a leggere

Pubblicato nella EVOLUZIONE DEI LUOGHI DOVE SONO CRESCIUTO, LA REALTÀ CHE OSSERVIAMO | Lascia un commento

Il territorio di Monfalcone

Pubblicato il 23 Ottobre 2016 da giulio

La naturale predisposizione alle attività industriali della zona di Monfalcone si è resa palese in seguito ai primi effetti della legge 1525 del 1961 che ha istituito delle agevolazioni fiscali Continua a leggere

Pubblicato nella EVOLUZIONE DEI LUOGHI DOVE SONO CRESCIUTO, LA REALTÀ CHE OSSERVIAMO | Lascia un commento

Radiografia di Monfalcone

Pubblicato il 23 Ottobre 2016 da giulio

II Circolo culturale di studi sociali ed economici “Ezio Vanoni” di Ronchi dei Legionari ha organizzato una interessante conferenza-dibattito sul tema “Aspetti e prospettive dello sviluppo industriale del mandamento monfalconese”. Continua a leggere

Pubblicato nella EVOLUZIONE DEI LUOGHI DOVE SONO CRESCIUTO, LA REALTÀ CHE OSSERVIAMO | Lascia un commento

Categorie

Copyright © 2025 Osvaldo de Castro Tutti i diritti riservati.
Catch Everest Theme by Catch Themes