II completamento delle strutture confinarie ed autoportuali nella nuova dimensione europea ed internazionale dell’area goriziana richiede ora un ripensamento perché non può più essere fine a se stesso, ma deve divenire funzionale ad un più ampio sistema di trasporti, collegamenti e servizi che comprende il Porto di Monfalcone, lo scalo ferroviario di Cervignano, lo snodo autostradale di Palmanova, l’aeroporto di Ronchi dei Legionari, lo snodo ferroviario ed autostradale di Divača (Divacia) e lo snodo autostradale di Razdrto (Prevalo). Le dimensioni internazionali dei mercati indicano che, per un’area relativamente piccola come quella goriziana, la sinergia per fare sistema e per rendere efficace un’azione locale nel contesto della nuova Europa dovrà essere allargata al porto di Trieste ed a quello di Koper (Capodistria) e a tutte le strutture esistenti sul territorio circostante. Queste strutture logistiche vanno coordinate ed utilizzate informa unitaria e razionale, eliminando i doppioni inutili e dispendiosi che vanno solo a diminuire le capacità di sviluppo dell’area che ha tutti i numeri per assurgere ad un’area di interesse europeo.
L’entrata della Slovenia in Europa è l’occasione per rivisitare l’intera viabilità goriziana in quanto l’asse Est-Ovest del tracciato individuato per il Corridoio Europeo 5 rappresenta una risorsa irrinunciabile per l’intera regione Friuli Venezia Giulia e per la stessa Slovenia. Questo asse trova una adeguata risposta con un ammodernamento della viabilità ferroviaria ed autostradale sulla direttrice nella valle del Vipacco, senza dar vita a nuove opere faraoniche che implicano nuove aggressioni ecologiche e lunghi tempi di realizzazione. Il sistema viario dell’area goriziana dovrà poter interpretare un ruolo significativo nell’ambito del sistema logistico integrato realizzando, con alleanze trasversali, un unico polo di attrazione per le persone e le merci, in quanto in alternativa c’è il rischio di essere solo un punto di transito. Si sta definendo nell’area una piattaforma logistica che sarà in grado di supportare il traffico internazionale su gomma: sul versante italiano, oltre al finanziamento della terza corsia sull’autostrada da Villesse a Venezia, sono in fase di attuazione programmi di ammodernamento sia della bretella autostradale Villesse-Gorizia che delle opere di collegamento, anche ferroviario, presso l’autoporto di S. Andrea-Vrtojba, mentre sul versante sloveno è in corso di realizzazione, con l’intervento finanziario italiano, l’autostrada fra Vipacco e Prevalo. Si registrano ritardi invece nell’individuare i nuovi tracciati ferroviari, fra i quali si ritiene opportuno dare la precedenza alla realizzazione del collegamento fra Trieste e Capodistria che, oltre a costituire un nuovo collegamento fra i due Stati, rafforzerebbe i rapporti già in essere e fungere da asse secondario all’alta velocità, il cui tracciato principale (Ronchi Sud-Divača-Lubiana) non necessariamente deve interessare i capoluoghi se viene realizzata una nuova stazione a Ronchi dei Legionari, alla quale si possono collegare con le reti esistenti i centri urbani. Manca ancora il progetto per l’ammodernamento della ferrovia fra Nova Gorica e Sezana che potrebbe sgravare, riappropriandosi del suo ruolo funzionale originario, parte del traffico merci ora incanalato sulla Trieste-Monfalcone.
Le strutture turistiche e culturali a loro volta vanno messe in rete con le attività commerciali, per realizzare un sistema che valorizzi al meglio il patrimonio del nostro territorio, che ha i numeri per attrarre nuovi flussi turistici. Per dare un ulteriore valore aggiunto alle peculiarità territoriali di tutta l’area, si dovrà attivare una sinergia fra le strutture agrituristiche che possono essere un punto di appoggio per una nuova rete di piste ciclabili in grado di connettersi funzionalmente sia con le infrastrutture analoghe realizzate dai comuni contermini sia con la rete già esistente in Slovenia, in modo da creare un sistema che colleghi la laguna di Grado e tutto il litorale adriatico alle alte valli dell’lsonzo e della Drava, ed in particolare alla valle del Vipacco, con la possibilità di raggiungere Lubiana attraverso la Selva di Pirro. Le tradizionali strutture turistiche balneari del litorale giuliano devono trovare un collegamento con quelle culturali e ambientali dell’entroterra italiano e sloveno, che sono anche in grado di garantire offerte commerciali ed enogastronomiche di qualità.
O.D.C.