Nella qui riportata fotografia fatta nella direzione dello Stabilimento Navale di Monfalcone il giorno 11 settembre 1943 alle ore 13 è presente anche mio padre, Marcello de Castro ingegnere navale del cantiere, che è la persona sulla sinistra in piedi con il vestito chiaro. Nella fotografia è rappresentata l’ illustrazione ai tedeschi del plastico di Panzano e del Cantiere Navale dei C.R.D.A. La persona piegata sopra il plastico ritengo sia l’ing. Nicolò Costanzi, forse già allora direttore del cantiere; non riconosco la persona alta in primo piano con il vestito scuro.
Mio padre era figlio di Marcello nato a Pirano il giorno 1 dic.1874. Per l’omonimia con suo padre, mio padre in famiglia veniva chiamato Marcelin. Il nonno Marcello si era trasferito da grande a Trieste per lavoro; qui si sposò con Gisella Bernardis. Mio padre, nato il 2 giugno 1901, era più anziano del fratello Ferruccio e della sorella Lidia.
Non ho saputo molto da mio padre su Pirano e neppure da suo fratello e da sua sorella, che risiedevano a Trieste: per me gli incontri con loro erano principalmente una occasione di gioco con i cugini. Inoltre fino al 1954 per andare a Trieste si dovevano svolgere tutte le pratiche per entrare in un paese straniero. Conseguentemente non ho potuto recepire sistematicamente quei racconti fra parenti che costituiscono la storia di una famiglia. Seppi di certo che avevano conservato la casa paterna in Punta a Pirano, ma vi andavano solo di estate. Menziono un particolare episodio ivi avvenuto: nella casa del nonno viveva un gatto chiamato Susin: questo nome gli era stato attribuito per un balzo fatto da una finestra di casa per afferrare un uccello, balzo che lo fece precipitare sul selciato del vicolo sottostante perdendo così un occhio.
La prima volta che con certezza ho visto quella fotografia è stato nell’autunno del 1964, dopo che il 4 marzo 1964 era morto mio padre. Rovistando fra i suoi documenti allo scopo di far ordine ho trovato questa fotografia che non avevo mai vista né commentata assieme a lui; la avevo riposta in una scatola con altri suoi documenti. Ricordo che in uno di quei giri che da ragazzo qualche volta facevo con padre di domenica mattina, mentre lui controllava gli impianti del cantiere, mi fece notare una piastra tonda nel pavimento di una strada con su scritto “bomba inesplosa a m. 6“. Forse quello sarebbe stato il momento di raccontarmi qualcosa sugli anni della guerra…. Ho saputo che a guerra finita mio padre fu preso a Palmanova come ostaggio dai tedeschi in ritirata il giorno 1 maggio 1945 e poi rilasciato nella serata, dopo che i partigiani avevano permesso loto di riprendere la strada verso la Germania, ma disarmati.
In occasione del centenario della costruzione del Cantiere Navale nel 2006 desideravo consegnare questa foto, ma non ho trovata: la credevo dispersa a causa degli scarti fatti da mia madre (classe 1910 …). La ho rinvenuta inaspettatamente qualche anno fa in altro luogo.
Osvaldo de Castro